I grandi filosofi della classicità lo sapevano bene. Platone in particolare asseriva che “è veramente proprio del filosofo questo provare stupore; non vi è altro inizio all’origine della filosofia” (Teeteto, 255 d). E Aristotele, su questa linea, nella sua Metafisica, pensava che il filosofeggiare avesse origine proprio dalla spinta dello stupore.
Allora creiamo occasioni di stupore, di sorpresa, di esclamazione per innescare anche nell’occasione di un pranzo semplice all’aria aperta, un motivo di dialogo, di scambio, di approfondimento, per conoscere meglio se stessi e gli altri. Diamoci o prendiamoci il tempo per parlare, per riflettere, per stare in silenzio, per sorridere e trovare armonia, per coltivare il sentimento della meraviglia, per dare un senso al nostro essere, una direzione alle nostre scelte e regalarci qualche piccola grande soddisfazione con la nostra consapevolezza.
Perché non chiamare questi piccoli panini… “Filosofici” proprio in virtù della loro capacità di provocarci stupore e parole di meraviglia?