Sua moglie si era rifugiata in campagna presso parenti e lui viaggiò con un mercante di Norimberga,
Parti dunque per Venezia con tanta preoccupazione ma spinto da un grande sogno: quello di imparare la prospettiva, conoscere i pittori italiani di quell’epoca e la tavolozza dei veneti. E a Venezia l’artista conobbe Mantegna e Giovanni Bellini, entrò in contatto con ambienti neoplatonici da cui apprese l’aspetto filosofico classico dell’arte. L’attenzione per i dettagli, la precisione nei contorni, la lucidità delle sfumature e una cromia contrastata e vellutata segnarono nella formazione di Dürer ispirazione e felicità creativa.
Si recò anche in Olanda, in Belgio, in Svizzera, ma il suo primo viaggio in Italia portò i cieli e i tramonti veneti nella sua esperienza artistica.
E si lasciò affascinare anche dalle cose quotidiane, soprattutto dalla cucina italiana, e in particolare da quella lombardo-veneta. Prepariamo allora un crostone pensando agli spostamenti di viaggio del giovane Dürer, ma tenendo presente il fascino che poteva esercitare su di lui il cromatismo e la bellezza del cibo. E il gioco è fatto: una grande fetta di pane alla zucca saltato al burro e rosmarino su cui disponiamo funghi galletti, peperoni arrostiti e fettine di lonza. La magia così si compie…